venerdì 26 settembre 2014

Smartphone e tablet connessi in aereo: c'è il via libera dell'Ue

Via libera all’utilizzo in modalità connessa di apparecchi elettronici sugli aerei.
Sempre connessi. Anche in volo. L’agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha dato il via libera all’utilizzo in modalità connessa di apparecchi elettronici sugli aerei.
In base alle nuove regole, a partire da oggi "le compagnie aeree potranno consentire di tenere connessi gli apparecchi elettronici", quindi senza la funzione in volo che è permessa al momento, ma che tiene gli apparecchi disconnessi da internet. Nel comunicato, l'Easa sottolinea che gli apparecchi consentiti sono "smartphone, tablet, computer portatili, lettori di ebook e i lettori di file mp3". "È l’ultimo passo per consentire l’offerta di servizi wifi" sugli aerei.
Come precisa la nota dell'Easa, spetta a ciascuna compagnia aerea stabilire se ci sono le condizioni di sicurezza per permettere l’uso in volo di apparecchi elettronici connessi. "Per questa ragione - precisa la nota - potrebbero esserci differenze tra compagnie aeree riguardo all’uso di apparecchi elettronici".
di Sergio Rame (Giornale)

martedì 9 settembre 2014

iPhone 6 e iWatch: è arrivato il giorno

Oggi il lancio dei nuovi gioielli della Apple
È arrivato il giorno dell'iPhone 6. Mancano poche ore al lancio del nuovo gioiello Apple e in rete impazzano le indiscrezioni lastminute anche sull’iWatch, l’atteso debutto di Apple nel settore dei dispositivi indossabili. 
Probabilmente Cupertino proporrà l’orologio-Pc in diverse misure, aprirà alle app di sviluppatori esterni e strizzerà un occhio particolare alla moda, visto che alla presentazione di oggi ha invitato un nutrito parterre di fashion editor e blogger del settore.
Intanto, i "rumors" sui blog dicono che il nuovo iPhone arriverà in Italia a ottobre, quindi non a metà settembre in contemporanea con il mercato statunitense. 
Come tutti i dispositivi "smart" anche l’iWatch, o iTime che dir si voglia, non potrà fare a meno delle app: infatti, secondo indiscrezioni in rete Apple ha già fornito ad alcuni selezionati sviluppatori un kit per realizzare le applicazioni utili ad aumentarne le funzionalità, da Facebook alle app per il fitness e la domotica. Riguardo le indiscrezioni tecniche, il dispositivo indossabile potrebbe avere display da 1.3 e 1.5 pollici, casse realizzate in materiali diversi, abbinati a cinturini di varie tipologie. Elementi che fanno pensare ad un vero e proprio accessorio di moda, diverso da tutti gli smartwatch che fino ad ora sono stati presentati dai concorrenti, da Samsung a Motorola. Del resto negli ultimi mesi, Apple si è accaparrato due manager dal mondo della moda: Paul Deneve, ex Ceo di Yves Saint Laurent, e Angela Ahrendts, ex Ceo di Burberry.
Sono previsti due iPhone da 4,7 e 5,5 pollici. Secondo il blog specializzato iPhoneitalia, negli Stati Uniti e in un altro gruppo di paesi l’iPhone 6 sarà nei negozi già il 19 settembre, mentre l’Italia potrebbe attendere la fine di ottobre. Resta solo un ostacolo per Apple. Infatti, negli ultimi anni gli americani hanno evitato di pagare il prezzo di listino dei vari modelli di iPhone grazie agli incentivi degli operatori wireless, che offrivano sconti fino a 500 dollari per chi comprava telefono e abbonamento. Ora le cose potrebbero cambiare, perché AT&T, Verizon Communications, T-Mobile US e Sprint pensano di eliminare o comunque ridurre gli incentivi legati a contratti biennali (era possibile comprare l’iPhone 5S anche a 199 dollari, meno di un terzo del prezzo di listino). Come riporta il Wall Street Journal, questo potrebbe essere un problema per Apple, i cui nuovi prodotti dovrebbero essere molto più cari dei precedenti. La nuova strategia potrebbe pesare sulle vendite di Apple, che va meglio proprio nei Paesi dove gli operatori telefonici offrono incentivi, come Stati Uniti e Giappone.
di Luisa de Montis (Giornale)

giovedì 4 settembre 2014

Whatsapp, addio alla privacy: in arrivo la terza spunta

Il servizio di messaggistica istantanea si prepara a introdurre una modifica che fa sapere al destinatario se il mittente ha letto il messaggio.
Privacy addio anche su Whatsapp? Il servizio di messaggistica istantanea comprato da Facebook per 19 miliardi di euro il 14 febbraio di quest'anno, sta per introdurre la "terza spunta".
Attualmente, infatti, quando si invia un messaggio attraverso Whatsapp possono apparire una o due spunte. Se ne appare una significa che il messaggio è stato regolarmente inviato, se ne appaiono due, però, non vuol dire che il destinatario l'abbia obbligatoriamente letto. Proprio l'applicazione di messaggistica, sul suo profilo Twitter, aveva scritto nel 2012 che "la doppia spunta non significa che il messaggio è stato letto, ma solo che è stato consegnato al dispositivo del destinatario".
Whatsapp ha deciso, dunque, di sopperire a questa mancanza, anche a scapito della privacy delle persone che possono decidere di leggere il messaggio e non rispondere senza incappare nei rimproveri del mittente. Il nuovo sistema di notifica, come si apprende da alcuni media stranieri, è stato testato soltanto su alcuni utenti, ma non in via ufficiale. Dalla direzione di Whatsapp, infatti, non trapela nulla sulla nuova modifica del servizio.
Il triplo controllo permetterà al mittente, dunque, di sapere se il messaggio è stato letto o meno dal destinatario. Come del resto accade già su Facebook. Altri rumors sulle prossime modifiche riguardano la possibilità di effettuare delle chiamate vocali.
di Giovanni Neve (Giornale)

lunedì 1 settembre 2014

Facebook, occhio alla privacy: così i vecchi post tornano visibili

Una nuova funzione mette a rischio status e foto (imbarazzanti) finiti nel dimenticatoio.
Attenzione alla privacy su Facebook: i vecchi post, quelli di cui magari nemmeno ci ricordiamo, potranno tornare visibili a tutti.
Un allarme già lanciato quando nel 2012 il social network ha introdotto la nuova Timeline, ma che torna attuale con il potenziamento della Graph Search.
In pratica, la funzione di ricerca di Facebook diventerà sempre più simile a Google e ai motori di ricerca tradizionali: si potrà cercare una determinata parola e il sistema restituirà tutti gli status degli amici in cui quella particolare keyword appare. Anche se il post risale a anni prima. Si tratta, assicura Mark Zuckerberg, di un "miglioramento per la ricerca sul cellulare", che non viola la privacy degli utenti. Ma se vi ricordate di avere status o foto imbarazzanti, controllatene le impostazioni della privacy (o eliminateli senza pietà). 
di Chiara Serra (Giornale)