martedì 30 dicembre 2014

Wangiri, l'ultima truffa col cellulare

Una chiamata persa può svuotarci il credito sulla scheda del nostro cellulare. Quando ricevete una chiamta da un numero che non conoscete e vitate di richiamare perchè potrebbero scattare tariffe premium che vi costerebbero circa 1 euro e 50 centesimi al minuto. Bastano pochi minuti al telefono e la scheda si svuota. Potrebbe essere una ping call , la nuova truffa telefonica che si limita appunto a uno squillo. Basta richiamare per spendere decine di euro per pochi secondi. E l’Italia sarebbe la patria del boom di queste nuove truffe telefoniche.
La truffa - La telefonata può arrivare a qualunque ora, anche nel cuore della notte. È un numero come un altro, ma sconosciuto alla vittima. Comincia spesso con +373. Di solito dura appena un breve squillo. Se si fa in tempo a rispondere, si sente la linea cadere. Più spesso la telefonata rimane senza risposta, dentro la memoria del cellulare. Se si richiama il telefonino viene infatti “agganciato” a una tariffa ad alto costo: 1.50 euro ogni 10 secondi. L’utente è incappato in una ping call. Internet abbonda di segnalazioni al riguardo. Centinaia di forum e siti avvertono del pericolo. Su unknownphone. com, come racconta Repubblica, per esempio, si legge: "Un euro e 50 a questi maledetti per sentire un film porno in russo. Ho trovato una telefonata non risposta e ho richiamato". Le associazioni dei consumatori parlano di una “epidemia di truffe”.
Tariffe premium - Le compagnie telefoniche le conoscono tutte per nome: "L’ultima frode è denominata Wangiri — spiegano da Vodafone — in tal caso i truffatori utilizzano un computer in grado di contattare simultaneamente una grande quantità di numeri telefonici in modo casuale. I cellulari di coloro che ricevono questa telefonata, visualizzano sul display una “chiamata persa”. La truffa scatta quando l’utente, in buona fede, ricontatta il numero, che normalmente viene tariffato come numero premium o contiene delle pubblicità". Insomma se volete difendervi dalla truffa leggete qui i consigli da seguire per evitare di passare le feste col cellulare a secco. 
da Libero Quotidiano

sabato 20 dicembre 2014

Chthonic, il virus che svuota i conti correnti online

Occhio ai conti correnti online. La nuova minaccia malware che colpisce i sistemi di banking online e i loro clienti si chiama Trojan-Banker.Win32.Chthonic, o in breve Chthonic. L'hanno scoperta gli analisti di sicurezza di Kaspersky Lab che l'hanno paragonata al celebre Trojan ZeuS. Finora ha creato problemi a più 150 banche e 20 sistemi di pagamento in 15 Paesi. Sembra che prenda maggiormente di mira le istituzioni finanziarie situate negli Stati Uniti, in Spagna, Russia, Giappone e anche Italia. Chthonic sfrutta le funzioni del computer, tra cui la webcam e la tastiera, per rubare le credenziali dei clienti del banking online. I criminali possono anche connettersi da remoto al computer e controllarlo per effettuare transazioni.
Il virus  - Le principali armi di Chthonic, tuttavia, sono gli injector web che permettono al Trojan di inserire il suo codice e le sue immagini nelle pagine bancarie caricate dal browser del computer, consentendo ai cybercriminali di ottenere il numero di telefono della vittima, le sue password temporanee e i PIN, oltre a tutti i dettagli del login e delle password inserite dall'utente. Le vittime vengono infettate tramite link o documenti, come racconta Repubblica.it, con estensione .DOC allegati nelle email che installano una backdoor per il codice nocivo.

Come difendersi - Fino ad ora Kaspersky Lab ha scoperto moduli che possono raccogliere informazioni di sistema, rubare le password salvate, registrare i tasti digitati, permettere l'accesso da remoto e registrare video e suoni tramite la webcam o il microfonoi. Il Trojan, in questo caso, crea un iframe che copia, mantenendo le stesse dimensioni, la finestra originale del sito. "La scoperta di Chthonic conferma che il Trojan ZeuS si sta ancora evolvendo attivamente. I writer dei malware fanno ampio uso delle tecniche più recenti aiutati dalla diffusione del codice sorgente di ZeuS. Chthonic è l'evoluzione di ZeuS: usa il criptaggio di ZeuS AES, una macchina virtuale simile a quella usata da ZeusVM e KINS e il downloader di Andromeda - per prendere di mira sempre più istituzioni finanziarie e clienti ignari con metodi sempre più sofisticati. Siamo sicuri che in futuro incontreremo nuove varianti di ZeuS e continueremo a registrare e analizzare ogni minaccia per trovarci sempre un passo avanti rispetto ai cybercriminali", ha commentato Yury Namestnikov, Senior Malware Analyst at Kaspersky Lab e ricercatore che ha effettuato un'indagine sulla minaccia. Insomma durante queste feste state molto attenti quando usate il vostro conto online. Il rischio di passare il Natale con le casse a secco è dietro l'angolo. A portata di click. 
da Libero (20.12.2014)

martedì 16 dicembre 2014

WhatsApp pronto a sbarcare sui computer

WhatsApp, la diffusissima app per chattare su smartphone, potrebbe presto sbarcare sui computer seguendo la strada di servizi rivali come Telegram e WeChat. La società, di proprietà di Facebook, non ha fatto annunci al riguardo, ma il sito olandese AndroidWorld.nl, cercando tra i codici delle ultime versioni dell'applicazione, ha scovato la dicitura 'WhatsApp Web' che lascia pensare all'arrivo di una versione del servizio utilizzabile sui Pc.
Con oltre 600 milioni di utenti, WhatsApp è tra le app più usate per la chat da smartphone. La registrazione al servizio avviene però tramite il numero di cellulare, ed è quindi al momento incompatibile con i computer. La società, stando alle indiscrezioni, starebbe pensando ad un sistema di autenticazione tramite telefonino per poter accedere alla chat dal computer.

La possibilità di scambiarsi messaggi anche via Pc, per altro, è già stata offerta da applicazioni rivali come Telegram, WeChat, Viber e Line. In teoria è possibile anche con WhatsApp, ma al momento la procedura è macchinosa. L'ultimo aggiornamento di AirDroid, il programma che consente la gestione dei dispositivi Android tramite web browser, contiene AirMirror, che permette di riprodurre lo schermo dello smartphone su computer. In questo modo gli utenti Android di Whatsapp - non quelli che lo usano su iPhone - possono fruire della app da pc, in attesa che la compagnia lanci un servizio 'ad hoc'. Ma soprattutto, che si lanci nella vera novità, annunciata qualche mese fa e mai messa in pratica: le telefonare attraverso la chat, come fa già Viber.

domenica 7 dicembre 2014

Whooming, la prima app contro lo stalking: svela le chiamate anonime

Si chiama "Whooming" ed è la prima app contro lo stalking. Letteralmente "Who might be Whooming", è la prima applicazione smartphone con cui potrete riconoscere immediatamente con chi state parlando: il servizio individua infatti il numero della persona che sta chiamando azzerando il rischio delle chiamate anonime.

L'app - Whooming, dopo aver lanciato il servizio gratuito per sapere chi chiama con numero anonimo, raddoppia i servizi per l’utente ed esce con una nuova versione lanciata nella giornata in cui le donne di tutto il mondo dicono "No alla violenza". Sarà dunque possibile ricevere la chiamata da anonimo e, in tempo reale, svelare sul proprio display l'identità di chi chiama (sarà anche possibile registrare la chiamata). In questo modo la vittima di stalking ha un elemento importante da consegnare alle autorità. Se si rifiuta una chiamata anonima, questa verrà automaticamente deviata a Whooming che la trasformerà in cifre numeriche. E poi non ci sarà alcun tipo di invasione della privacy, in quanto si identifica solamente il numero della telefonata e lo si inserisce in un elenco di chiamate all'interno del profilo dell’utente interessato. 
da Libero Quot.

mercoledì 3 dicembre 2014

Virus con ricatto via computer. Allerta della Polizia Postale

VICENZA. Sono sempre più numerose le segnalazioni che giungono negli uffici veneti della Polizia di Stato su una nuova frode che imperversa sul web. Gli uomini del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, guidati dal Primo Dirigente Tommaso Palumbo, stanno indagando sul fenomeno. 
Lo scenario è il seguente: l’ignoto utente di Internet riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce informazioni su presunte spedizioni SDA o Poste Italiane a suo favore. Col click sul link incluso nella mail oppure aprendo un allegato (solitamente un documento pdf) viene inoculata una variante del noto virus informatico «Cryptoclocker».
Questo software malevolo, noto anche come «Ransomware» (nome composto dalle parole inglesi «ransom», ricatto, e «software», programma informatico) immediatamente rende illeggibili, se non attraverso una procedura di decriptazione possibile soltanto ai criminali informatici responsabili dell’«infezione», tutti i documenti presenti sia sul computer attaccato che sugli altri computer ad esso collegati in rete. A questo punto si realizza il ricatto dei criminali informatici: una schermata richiede il pagamento di una somma di danaro di alcune centinaia di euro per riavere indietro i propri documenti.
È importantissimo non cedere al ricatto! E ciò non soltanto per motivi eticomorali: risulta agli investigatori della Postale che quasi mai il pagamento del prezzo del ricatto restituisce i documenti «infetti». Già decine di privati cittadini e di aziende, anche pubbliche, sono rimaste vittime di questo nuovo virus informatico che sta arrecando danni economici davvero importanti.
Quali sono le misure per contrastare questa nuova minaccia informatica? In primo luogo occorre avere il software installato nel proprio computer sempre aggiornato e munirsi di un buon antivirus. In secondo luogo è sempre buona norma avere un backup, ovvero una «copia d’emergenza» dei propri file. Infine, ed è forse il consiglio più importante, non bisogna mai aprire mail che riportano notizie di spedizioni non attese.
Ad ogni modo, la Polizia di Stato e, segnatamente, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, specialità della Polizia di Stato che si occupa del contrasto al crimine informatico, sono sempre al servizio del cittadino per fornire informazioni e consigli sul punto.
La mail per inoltrare eventuali segnalazioni è: poltel.ve@poliziadistato.it.
GdV 03.12.2014

L'ultima di Whatsapp: arriva la doppia "spunta"

Con la nuova funzionalità si potrà vedere quando un messaggio è stato letto dal destinatario.
WhatsApp compie cinque anni e fa un regalo a se stesso e ai propri utenti. Quale? La notifica che indica che il destinatario ha letto il messaggio.
In pratica, con la nuova funzione, le due "spunte" che attualmente compaiono al fianco di ogni messaggio a indicare che è stato ricevuto (una sola indica che è stato spedito), si coloreranno di blu per indicare che il messaggio è stato anche letto. La doppia "spunta blu" potrebbe aggiungere ansie e manie di controllo alla nostra quotidianità. Non appena WhatsApp si aggiornerà automaticamente sul proprio telefono, si potrà, passando il dito sulla riga di testo spedita, trovare accanto alle classiche funzioni "copie" ed "elimina", anche la nuova opzione "info". Cliccandoci su si potrà conoscere l’ora e il minuto in cui il destinatario ha visualizzato il messaggio. Una piccola novità, che forse non piacerà a tutti, in attesa della grande novità dell’arrivo delle chiamate VoiP, quelle via Internet che dovrebbero essere disponibili dal 2015 e mettere la chat di proprietà di Mark Zuckerberg in competizione con Skype e Viber.
di Luisa De Montis (Giornale)